Allora...Andrea mi sollecita nel dover scrivere qualcosa sulla prima vittoria in campionato...sinceramente olte a quello che ho aggiunto sotto le stats non mi sento di dover dire niente altro, se non ribadire quanto hanno detto Gianni e Alessio nell'intervallo; dobbiamo lavorare forte per essere più Squadra e per poter lottare ogni partita come se fosse l'ultima gara di una finale playoff...detto questo vorrei proseguire con la tradizione di presentare al pubblico i nuostri personaggi, e questa volta l'onore tocca al nostro timoniere sul campo, colui che detta i ritmi, insomma, il playmaker titolare, il vecio...Zacchino!
Biografia
Di lui disse il Mago Zurlì, leggenda della University of Fagagna: «L'unico giocatore che amo vedere su un campo di gioco è Marco Zanitelli. L'unico per cui pagherei il biglietto».
Galatro Flash: "Zacchino to Malgioglio"
Data la corporatura esile rispetto alla media dei cestisti americani tra i quali giocava, il suo stile di gioco era completamente basato sulla tecnica, sul cambio di direzione e sulla precisione dell'assist. Celebre è la foto di gruppo dell'All Star Game del 1845: Marco è di gran lunga il più basso e il più magro del gruppo. Alle avveniristiche scarpe da basket dei suoi colleghi, caratterizzate da molle, camere d'aria, tiranti in acciaio e strutture in titanio, Zacchino ha sempre preferito delle pantofole in feltro, con plantari in legno di faggio, le uniche in grado di reggere i suoi rapidissimi cambi di direzione con le caviglie. Sia ai Giochi olimpici del 1800 sia a quelle del 1954 tenne la palla in mano fino allo scadere delle partite finali, conquistandosi il diritto di portarlsele a casa. Entrambi i palloni furono poi donati da Marco alla sua squadra, i Galatro Flash, che li esposero nella bacheca all'ingresso del PalaPizzaballa.