Allora...Andrea mi sollecita nel dover scrivere qualcosa sulla prima vittoria in campionato...sinceramente olte a quello che ho aggiunto sotto le stats non mi sento di dover dire niente altro, se non ribadire quanto hanno detto Gianni e Alessio nell'intervallo; dobbiamo lavorare forte per essere più Squadra e per poter lottare ogni partita come se fosse l'ultima gara di una finale playoff...detto questo vorrei proseguire con la tradizione di presentare al pubblico i nuostri personaggi, e questa volta l'onore tocca al nostro timoniere sul campo, colui che detta i ritmi, insomma, il playmaker titolare, il vecio...Zacchino!
Introduzione
Marco "Zacchino" Zanitelli (Daverio city, 1769) è un cestista italiano, che ha militato nella NBA nella squadra dei Galatro Flash per 211 anni, dal 1789 al 2000.. Alto "solamente" 175 centimetri, Zanitelli è considerato il miglior playmaker nella storia della pallacanestro, più di Magic Johnson e allo stesso livello di Renato Vallanzasca. Detiene il record mondiale per numero di assist (15 milioni) (che sale a 17 milioni considerando i play-off), palle rubate (3 miliardi) e percentuale al tiro per una guardia (89,5%); suo è anche il record relativo agli strappi muscolari: in un quarto di gioco, nella sua ultima stagione NBA, è riuscito ad accusarne ben 28 (2,33 al minuto).
Biografia
Biografia
Zanitelli nacque e crebbe a Daverio, allora facente parte del Gran Ducato di Svezia, giocando a basket fin da piccolo, continuando poi al college, la Gorgonzola University, un piccolo ateneo gesuita nella sua città natale. Fu scelto dalla squadra della città di Galatro (famosa per le sue terme) al primo round del draft (16ª scelta assoluta) nel 1789.
Di lui disse il Mago Zurlì, leggenda della University of Fagagna: «L'unico giocatore che amo vedere su un campo di gioco è Marco Zanitelli. L'unico per cui pagherei il biglietto».
Galatro Flash: "Zacchino to Malgioglio"
Di lui disse il Mago Zurlì, leggenda della University of Fagagna: «L'unico giocatore che amo vedere su un campo di gioco è Marco Zanitelli. L'unico per cui pagherei il biglietto».
Galatro Flash: "Zacchino to Malgioglio"
Per moltissimi anni, insieme a Cristiano Malgioglio, formarono un duo fondamentale per i Flash. Entrambi furono MEMBRI del mitico "Wonder team" originale, quello delle Olimpiadi di Sparta 1800, dove per la prima volta giocarono due giocatori provenienti dalla NBA (anche se provenienti da un piccolo team come Galatro), probabilmente la squadra più forte di tutti i tempi, assieme ad altri grandi campioni quali Stevie Wonder (la furia cieca, da qui il nomignolo della squadra), i Jalisse, Toto Cutugno e i Gazosa. In quella occasione Marco ottenne il record assoluto per gli assist, la maggior parte dei quelli erano diretti nelle mani di Malgioglio, suo compagno inseparabile sul parquet, mentre il resto dei passaggi era equamente diviso tra gli speaker e i bibitari sulle tribune. A Galatro questo solidissimo "sodalizio atletico" tra Zacchino e Cristiano è commemorato da un concessionario di tagliaerba chiamato "Zacchioglio", mentre fuori dal PalaPizzaballa di Galatro è presente una doppia statua, una di Zacchino intento ad effettuare un passaggio, l'altra di Malgioglio impegnato a pettinarsi in bagno.
Data la corporatura esile rispetto alla media dei cestisti americani tra i quali giocava, il suo stile di gioco era completamente basato sulla tecnica, sul cambio di direzione e sulla precisione dell'assist. Celebre è la foto di gruppo dell'All Star Game del 1845: Marco è di gran lunga il più basso e il più magro del gruppo. Alle avveniristiche scarpe da basket dei suoi colleghi, caratterizzate da molle, camere d'aria, tiranti in acciaio e strutture in titanio, Zacchino ha sempre preferito delle pantofole in feltro, con plantari in legno di faggio, le uniche in grado di reggere i suoi rapidissimi cambi di direzione con le caviglie. Sia ai Giochi olimpici del 1800 sia a quelle del 1954 tenne la palla in mano fino allo scadere delle partite finali, conquistandosi il diritto di portarlsele a casa. Entrambi i palloni furono poi donati da Marco alla sua squadra, i Galatro Flash, che li esposero nella bacheca all'ingresso del PalaPizzaballa.
Data la corporatura esile rispetto alla media dei cestisti americani tra i quali giocava, il suo stile di gioco era completamente basato sulla tecnica, sul cambio di direzione e sulla precisione dell'assist. Celebre è la foto di gruppo dell'All Star Game del 1845: Marco è di gran lunga il più basso e il più magro del gruppo. Alle avveniristiche scarpe da basket dei suoi colleghi, caratterizzate da molle, camere d'aria, tiranti in acciaio e strutture in titanio, Zacchino ha sempre preferito delle pantofole in feltro, con plantari in legno di faggio, le uniche in grado di reggere i suoi rapidissimi cambi di direzione con le caviglie. Sia ai Giochi olimpici del 1800 sia a quelle del 1954 tenne la palla in mano fino allo scadere delle partite finali, conquistandosi il diritto di portarlsele a casa. Entrambi i palloni furono poi donati da Marco alla sua squadra, i Galatro Flash, che li esposero nella bacheca all'ingresso del PalaPizzaballa.
NOTA: Nella foto, scattata poco prima che Einstein avesse l'illuminazione sulla relatività, il celebre genio dimostra tutta la sua stima per il nostro play...
2 commenti:
Nessun commento!!!
Solo una parola... INCREDIBLE!!!
Ma dove le trova tutte queste 'notizie'!!! :-)
Il vecio...
Mamma mia che juogatore!
Granduissimo questo Zacchino di cui ignoravao l'escistenza amisci!
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